DOMANDE FREQUENTI

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1. Da cosa è composto il prezzo del gpl?

Il prezzo del gpl non è fisso, ma varia in base all’andamento del prezzo del mercato petrolifero, in particolare del petrolio greggio e dalle oscillazioni del rapporto di scambio €/USD. Altri fattori che incidono sul suo prezzo sono: la stagionalità, l’ubicazione dell’utenza, la richiesta del GPL in relazione all’offerta, e naturalmente i costi di gestione sostenuti dall’azienda fornitrice.

2. Come si legge una bolletta o una fattura?
In bolletta o in fattura il consumo di gas è espresso in litri, di cui viene indicato il prezzo unitario in euro. L’importo totale da pagare è dato dal costo del GPL a litro per il totale dei litri consegnati, a cui viene sommata l’IVA, che attualmente in Italia è al 22%.
3. Quanto costa cambiare fornitore?
In sé il cambio di fornitore è gratuito. Può cambiare liberamente il proprio fornitore chi ha un serbatoio di proprietà, poiché non ha vincoli verso nessuno. Se il cliente ha un contratto in comodato d’uso o in locazione, la disdetta comporta il rispetto delle indicazioni contrattuali, a meno che non si siano riscontrate gravi inadempienze commesse dal fornitore. In questo caso il contratto può essere rivisto anticipatamente.
4. Come variano i costi di fornitura?
Le variabili da cui dipende il prezzo del GPL sono la tipologia del contratto, il consumo annuale e l’area geografica. Se un serbatoio è di proprietà, il cliente ha la possibilità di scegliere il fornitore, cercando così l’offerta più conveniente presente sul mercato.
Discorso opposto in caso di serbatoio in comodato d’uso gratuito, poiché la fornitura del GPL è vincolata. In questo caso i costi del gas risultano sempre più elevati, poiché vi rientrano anche i costi di gestione dell’impianto.
5. È possibile rinegoziare la propria fornitura?
Tutti i clienti hanno diritto a rinegoziare o sostituire il fornitore. In ogni caso, per legge il cliente ha il diritto a cambiare le condizioni del proprio contratto alla scadenza naturale o dopo 2 anni dalla sua sottoscrizione. È bene ricordare che anche il fornitore ha degli obblighi da assolvere: se è inadempiente, il contratto può essere contestato.
6. È possibile riscattare il serbatoio gpl?
Dopo due anni di comodato d’uso o locazione, al termine della scadenza naturale del contratto, per legge ogni cliente può diventare proprietario del serbatoio, facendone richiesta con una comunicazione scritta inviata con raccomandata al proprio fornitore, almeno 90 giorni prima della scadenza contrattuale.
7. Quanto costa riscattare il serbatoio gpl?
Il costo per riscattare il proprio serbatoio varia in base alla tipologia e grandezza del serbatoio stesso. Le condizioni di acquisto, in ogni caso, devono essere specificate nel contratto. In generale, vale la regola che più anni sono passati, più basso sarà il costo.
8. Esistono agevolazioni per l'acquisto di gpl?

Una legge del 1988 ha stabilito uno sgravio fiscale per l’acquisto di gpl ad uso riscaldamento per tutte quelle aree non raggiunte dalla rete di distribuzione gas metano. Lo sgravio si concretizza in uno sconto in bolletta anticipato dal proprio fornitore, che poi viene rimborsato dall’Agenzia delle Dogane.

9. Quali comuni hanno diritto alle agevolazioni?
In relazione alla carta climatica ufficiale d’Italia, le aree che hanno diritto all’agevolazione fiscale per l’acquisto di GPL ad uso riscaldamento sono:
• Comuni, metanizzati e non, della zona climatica F
• Comuni non metanizzati della zona climatica E
• Comuni della Sardegna e delle isole minori (dove non esiste la rete del metano)
10. Come posso ottenere le agevolazioni fiscali?
1) Verificare se la propria abitazione rientra in un’area che ha diritto ai benefici fiscali presso il Comune di residenza
2) Compilare i documenti richiesti: generalmente bastano una Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà e un documento in corso di validità.
3) Consegnare tutta la documentazione al proprio fornitore GPL che provvederà ad anticipare lo sconto.
11. Serbatoi GPL fuori terra o interrati: quale scegliere?
I serbatoi possono essere sia interrati che fuori terra. In entrambi i casi sono soggetti al rigoroso rispetto delle norme in materia di sicurezza e protezione emanate dal Ministero. In caso di incidenti il mancato rispetto degli adempimenti può comportare profili di responsabilità penale e sanzionatori, sia a carico dell’azienda fornitrice che dell’utente.
12. Quali sono le distanze minime di sicurezza?
Quando si installa un serbatoio GPL è importante rispettare le distanze minime previste dalla legge, che variano in base all’ubicazione e alla capacità del serbatoio (D.M. 14 Maggio 2004 e successive modificazioni e integrazioni apportate con D.M. 5/07/2005 e D.M. 4/03/2014). Alcune distanze possono essere ridotte mediante interramento del serbatoio o interposizione di muro, comunque tenendo conto del tipo di utenza da servire. La distanza fra due serbatoi dello stesso deposito e al servizio della medesima utenza deve essere uguale al diametro del più grande dei serbatoi, con un minimo di 0,8 m.
13. Come si ottiene il Certificato di Prevenzione Incendi?
Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) è obbligatorio solo per impianti che rientrano nella categoria C (oltre 13 metri cubi di capacità) e viene rilasciato dai Vigili del Fuoco dopo effettuano un sopralluogo (il sopralluogo avviene entro 60 giorni dal ricevimento della SCIA). In caso di esito positivo, il Comando dei Vigili rilascia il certificato.
14. Dove deve essere posizionato il serbatoio gpl?

Stabilire dove installare il serbatoio è una decisione di grandissima importanza, poiché il gpl è un gas potenzialmente pericoloso. Le norme variano in base alla capacità del serbatoio, ma in generale l’installazione: 1) è permessa su aree a cielo libero (vietata quindi in aree coperte, come terrazze o tettoie); 2) è permessa nei cortili se il serbatoio è di tipo interrato e se il cortile ha superficie superiore a 1.000 mq (con un quarto del perimetro libero da edifici), e se l’accesso al cortile ha una larghezza e un’altezza superiori a 4 m; 3) è permessa su terreno in pendenza (ma le distanze di sicurezza vengono misurate in proiezione orizzontale); 4) non è permessa lungo rampe carrabili.

15. Installare un serbatoio GPL: dove si presenta la SCIA?
La SCIA – Segnalazione Certificata di Inizio Attività – è obbligatoria per serbatoi con capacità superiore o uguale a 0,3 metri cubi. Per i serbatoi di categoria A (fino a 5 metri cubi) e B (da 5 a 13 metri cubi) sostituisce il Certificato di Prevenzioni Incendi (CPI), e attesta che l’impianto ha i requisiti previsti in materia di sicurezza antincendio.
La SCIA va presentata al Comando provinciale dei Vigili del Fuoco a cura del responsabile dell’attività (utilizzatore). Se il serbatoio è concesso in comodato d’uso, è responsabilità dell’azienda fornitrice del GPL non rifornire un serbatoio privo di adeguata certificazione.
16. Quali documenti si allegano alla SCIA?
1. Dichiarazione di installazione riportante la matricola e i dati tecnici del serbatoio, compilata dall’installatore.
2. Attestazione ai fini della sicurezza antincendio firmata dal tecnico abilitato.
3. Dichiarazione di conformità o di rispondenza dell’impianto di alimentazione del GPL agli apparecchi utilizzatori ai sensi del art.7, comma 1 DM 22 gennaio 2008 n. 37, rilasciata dall’impresa installatrice iscritta al registro delle imprese della CIAA.
4. Planimetria dell’ubicazione in cui è installato il serbatoio (o deposito di GPL) in scala idonea.
5. Ricevuta di versamento effettuato presso la Tesoreria provinciale dello Stato.
6. Copia di un documento di identità dell’utilizzatore del serbatoio.

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