Il mercato del GPL non sembra sempre trasparente, poiché le società distributrici non forniscono un listino prezzi. D’altra parte, il prezzo del GPL non è fisso, ma varia in base all’andamento del mercato petrolifero e di altri fattori, come la stagionalità, l’ubicazione dell’utenza, i costi di gestione della rete, del serbatoio e delle certificazioni prodotte. Quindi, quanto costa il GPL?

Il prezzo del GPL da riscaldamento in Italia

In Italia il costo del GPL per uso domestico non viene monitorato direttamente dal Ministero dello Sviluppo Economico a livello nazionale. Il controllo avviene localmente da parte la Camera di Commercio, che analizza il prezzo del GPL e lo indica sul proprio sito. Il dato è aggiornato ogni due settimane, ma è indicativo, poiché è calcolato in base a una campionatura di imprese rappresentative sul territorio.

Il prezzo del GPL per impianti con serbatoio

Come detto sopra, il costo della fornitura di GPL cambia in base a diversi fattori. Nel caso di un impianto con serbatoio, le variabili da cui dipende il prezzo applicato sono la tipologia del contratto, il consumo annuale di GPL e l’area geografica.
Un serbatoio, infatti, può essere di proprietà, in comodato d’uso gratuito o in affitto. Nel primo caso il cliente ha un grande potere di negoziazione, poiché ha la possibilità di scegliere il fornitore, cercando così l’offerta più conveniente di volta in volta. Il vantaggio economico è bilanciato dai maggiori costi di installazione e gestione dell’impianto, completamente a suo carico.
Discorso opposto in caso di serbatoio in comodato d’uso gratuito: se i costi di installazione e manutenzione sono interamente a carico del fornitore, la fornitura del GPL invece è vincolata. In questo caso i costi del gas risultano sempre più elevati, poiché vi rientrano anche i costi di gestione.
È bene ricordare, comunque, che per legge il cliente ha il diritto di cambiare la modalità scelta inizialmente dopo 2 anni dalla sottoscrizione del contratto.