Siamo abituati a pensare al gas metano come la naturale soluzione per caldaie e cucine, anche perché la rete di distribuzione presente in Italia è tra le più ampie al mondo. Eppure, ci sono ancora zone che non vengono raggiunte dal metanodotto nazionale, aree non metanizzate. Per queste zone il GPL rappresenta l’alternativa principale, con importanti vantaggi fiscali.

Le agevolazioni fiscali per il GPL da riscaldamento delle aree non metanizzate

I Comuni non allacciati alla rete del metano in Italia sono circa 1200 e si trovano in prevalenza in zone montane particolarmente difficili da raggiungere, abitazioni e frazioni isolate, tutto il territorio della Regione Sardegna e delle isole minori. Sono “non metanizzate” le aree esterne ad una fascia di 80 metri dalla più vicina conduttura del gas metano e possono non corrispondere ad un intero comune.
Per questa fascia geografica così ampia, la fornitura di GPL è una valida alternativa poiché il rifornimento avviene tramite autobotti e depositi locali. Secondo una legge del 1998, le aree non servite dal metanodotto nazionale hanno diritto a uno sgravio fiscale sui costi del GPL ad uso riscaldamento, che viene applicato in bolletta sotto forma di sconto. L’agevolazione è prevista anche per i territori che si trovano nella zona climatica F, ovvero tutte le aree del territorio italiano con la temperatura media più bassa. Per tutti i residenti in questa zona, l’agevolazione è concessa anche in presenza del servizio gas metano.

Qual è e cosa prevede la legge per le agevolazioni per il GPL da riscaldamento

Il beneficio è previsto dalla Legge 23 dicembre 1998: “Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo”. La lista dei comuni non serviti dalla rete del metano si trova nella tabella A allegata al decreto del Ministro delle Finanze del 9 marzo 1999 e periodicamente viene emesso un decreto ministeriale che aggiorna il dato escludendo i comuni recentemente allacciati alla rete nazionale del metano. Per avere la certezza di rientrare nell’elenco degli aventi diritto all’agevolazione fiscale, bisogna rivolgersi al proprio Comune, perché può accadere che solo alcune porzioni di territorio vedano riconosciuto tale diritto.
Dunque, il primo passo per ottenere le agevolazioni fiscali per il GPL ad uso riscaldamento è assicurarsi di averne diritto, controllando sull’apposita cartografia pubblicata dal Comune, rivolgendosi allo specifico sportello comunale oppure ad un consulente GPL etico.
Una volta appurato di essere beneficiari dello sgravio, si può procedere alla compilazione dei documenti (generalmente sono sufficienti una Dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà e un documento d’identità valido). La documentazione andrà consegnata al proprio fornitore GPL, il quale applicherà l’agevolazione sul costo al kilo di GPL.