C’è chi non intende usufruire del servizio fornito dal metanodotto nazionale per la propria abitazione o per la propria azienda, c’è chi si trova nelle zone che non sono raggiunte dalla rete di gas metano, c’è anche chi valuta scelte più ecologiche per il riscaldamento e la cottura dei cibi. Per molti di loro una delle domande più frequenti è: meglio un impianto a GPL o una caldaia a biomasse?

Di che cosa parliamo: GPL e biomasse a confronto

Quando si mettono GPL e biomasse a confronto è utile ricordare le loro caratteristiche e origini, per capire quando è conveniente adottare l’una o l’altra soluzione.

Il GPL a pressione ambiente si trova sotto forma di gas ma può essere reso liquido e compresso in recipienti a pressione, caratteristica ottima sia per il trasporto che per lo stoccaggio: quando si trova allo stato liquido, una stessa quantità di gas in peso occupa molto meno spazio in volume. Considerato un combustibile pulito poiché non genera sostanze pesanti e ceneri, il GPL può alimentare la caldaia per il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda e può essere comodamente utilizzato anche in cucina per la cottura dei cibi.

Per biomassa s’intende una serie di materiali di origine biologica. Quando si parla di combustibili a biomassa, solitamente ci si riferisce al pellet, ovvero un combustibile ricavato dalla segatura del legno essiccata e pressata a forma di piccoli cilindri. Il pellet è un combustibile naturale prodotto utilizzando materiale di scarto di lavorazione di falegnameria; la sua combustione produce CO2 e inquinanti tipici come ceneri ed incombusti.
Può essere impiegato nelle stufe per il riscaldamento diretto degli ambienti, oppure nelle caldaie per riscaldare acqua per i termosifoni. Attraverso l’installazione di appositi bollitori per l’accumulo, la caldaia a pellet può anche produrre acqua calda sanitaria per bagno e cucina ed esistono anche termocucine a pellet che rendono possibile la preparazione dei pasti.

Cosa tenere presente quando mettiamo gpl e biomasse a confronto

Quando ci si trova a dover scegliere tra installare un impianto a GPL oppure una caldaia a pellet, è bene prendere in considerazione i seguenti aspetti:

  • Stoccaggio differente.
    Data la possibilità di conservare il gas in forma liquida, una scorta di GPL occupa pochissimo spazio; la biomassa invece è voluminosa e sensibile agli agenti atmosferici come umidità e gelo. È bene dunque considerare questo aspetto a seconda degli spazi di cui disponiamo per immagazzinare il combustibile. Lo stesso vale per il trasporto, più conveniente con il GPL.
  • Potere calorifico.
    Nonostante il prezzo del pellet sia al momento inferiore rispetto a quello del GPL, come già accennato, anche la resa in termini di calore sviluppato è inferiore e quindi servirà più quantità di combustibile per avere lo stesso risultato in termini di energia termica prodotta.
  • Manutenzione.
    Con gli impianti a biomassa mantenere sempre un’efficienza adeguata ed un regolare funzionamento viene richiesta una costante ed accurata pulizia, oltre alla manutenzione annuale prevista per tutti i tipi di caldaia. La manutenzione delle caldaie a GPL invece è minima poiché la sua combustione è “pulita”, ossia non produce scorie ed inquinanti che sporcano la caldaia.
  • Costi di installazione.
    La possibilità di usufruire del GPL attraverso un contratto di comodato d’uso per l’installazione del bombolone abbatte i costi iniziali. A meno che non sia già presente un impianto apposito, una caldaia a biomassa comporta un investimento iniziale che può rivelarsi anche ingente se integrato ad altri sistemi per il riscaldamento dell’acqua calda sanitaria e per la cottura dei cibi.